Cenni storici
Fondatore e l’ordine benedettino
L’Ordine di San Benedetto (in latino Ordo Sancti Benedicti o, semplicemente, O.S.B.), popolarmente denominati Benedettini, è un ordine monastico osservante la Regola dettata nel 534 da san Benedetto da Norcia e che conferì al monachesimo occidentale la sua forma definitiva.
La Storia
L’Istituto delle Suore Benedettine di Carità è una famiglia religiosa che s’innesta sul grande e secolare albero benedettino con una fisionomia sua propria.
Nate dal grande cuore di Madre Colomba Gabriel, le Suore, nutrite dalla spiritualità della Regola di S. Benedetto, danno lode a Dio e offrono il loro servizio in vari campi di apostolato, secondo il desiderio della Fondatrice che invita ad “andare dove c’è un’anima da guidare, un cuore da consolare, un corpo dolente da sollevare”.
Joanna Matylda Gabriel nacque a Stanislawow (Polonia) il 3 maggio 1859. Affascinata da Cristo, si consacrò a Lui nel monastero benedettino di Leopoli, dove nel 1897 la comunità la elesse Abbadessa. Anima grande, attratta dal Mistero dell’incarnazione del Cristo, non poteva corrispondere al suo Amore se non incarnandolo a sua volta e lasciandosene plasmare, fino ad accettare la croce con tutto ciò che essa comporta di umiliazione, di solitudine, di abbandono.
Esule a Roma, sola, in una città sconosciuta, alla scuola della croce comprese allora che la sua vera chiamata era di essere madre; madre di tutti coloro che soffrivano nel cuore, nel corpo, nello spirito, andando là dove chiama “un’anima da guidare, un cuore da consolare, un corpo dolente da sollevare”, avendo “per Dio cuore di figlia, per il prossimo cuore di madre, per se stessa cuore di giudice”. Anticipatrice delle odierne Casa Famiglia, fece ardere il cuore nel petto a tante giovani, che, incontrando il Cristo in una vita di preghiera e di attività, si unirono a lei, dando origine all’istituto delle Suore Benedettine di Carità.
La Casa Famiglia Di Solferino
La Casa Famiglia “Madre Colomba Gabriel” di Solferino è stata costruita negli anni dal 1993 al 1997 subito dopo la Beatificazione della Fondatrice, come un omaggio al suo grande cuore. Realizzata secondo i più moderni requisiti strutturali e tecnologici, ripropone un sistema di vita con un clima familiare, secondo il desiderio del personale religioso che vede realizzato nell’accoglienza dell’ospite e nella creazione di un ambiente comunitario sereno e comunicativo il suo stile di carità.
La struttura è localizzata in ambito urbano del Comune di Solferino in prossimità della strada comunale per Castiglione delle Stiviere, cittadina a 8 Km. sede dell’ospedale e delle strutture sanitarie. E’ posta in vicinanza delle piazze di Solferino, p.zza Torelli (Municipio) e p.zza Marconi, degli impianti sportivi del Comune e adiacente al centro comunale sociale per anziani.
La struttura di Casa Famiglia e la mission del servizio
La struttura si sviluppa su 4 piani e possiede una capacità ricettiva di 65 posti letto.
Al piano terreno si trovano un’accogliente ed elegante reception, la zona bar, gli uffici amministrativi, l’ambulatorio medico, la palestra, una sala lettura, il soggiorno e la sala da pranzo. Nei piani si trovano ampie camere con bagni dotati di doccia. A disposizione degli ospiti, c’è un cucinino supplementare, un soggiorno e la sala animazione.
La struttura accoglie cittadini/e over 65 con priorità di accesso ai residenti nel comune di Solferino, offrendo loro accoglienza, tutela sanitaria, assistenza di base individualizzata e qualificato standard relazionale. Le finalità istituzionali delle strutture sono rappresentate dalla cura e dall’assistenza diretta degli utenti ed assicurano altresì assistenza sanitaria in base alle direttive regionali. La gestione della struttura è ispirata al principio di uniformità del servizio offerto.
I nostri obiettivi
Potenziamento e sviluppo dei servizi sociali della struttura a favore delle persone anziane e dei loro “care giver” (prestatori di cura) per contribuire alla loro tutela e al loro benessere psicofisico nell’ambito del lavoro cura.
Adozione di un sistema di gestione delle risorse umane che tenga conto sia delle esigenze dei servizi che del benessere degli operatori.
Garanzia di una gestione sostenibile delle risorse economiche e finanziarie secondo principi di efficacia ed efficienza.
La domanda di ammissione e la graduatoria
L’ammissione alla struttura avviene dietro presentazione della domanda da parte dell’utente o del legale rappresentante o amministratore di sostegno direttamente alla Direzione della Casa Famiglia. La domanda di ammissione in Struttura è subordinata ai criteri della lista d’attesa (vedi allegato) e deve essere corredata dalla seguente documentazione:
- Moduli Richiesta Ingresso (ATS Val Padana)
- Recapito Telefonico
- Carta Identità
- Codice Fiscale
- Tessera Sanitaria – Carta Regionale dei Servizi
- Relazioni Sanitarie Aggiornate. Tutta la documentazione disponibile (cartelle, cliniche, lettere di dimissione dall’Ospedale, referti di esami specialistici, certificati del medico curante, ecc.).
- Tutte le informazioni relative ad eventuali allergie, intolleranze o esigenze dietetiche particolari.
È utile portare con sé gli esami e gli accertamenti diagnostici eseguiti in precedenza.
L’ammissione è subordinata alla:
- Visita e parere insindacabile del Medico Responsabile della struttura
- Accettazione del regolamento interno della struttura
- Sottoscrizione degli impegni finanziari
Criteri per strutturazione lista d’attesa:
Le domande d’accoglienza presentate su apposito modello ATS Val Padana e corredate da idonea documentazione sanitaria, vengono valutate dalla Direzione Sanitaria della RSA.
Le richieste d’ingresso ritenute idonee vengono inserite nella lista d’attesa del sito ATS Val Padana e nella graduatoria interna suddivisa in due sezioni, a seconda delle opzioni scelte dal richiedente:
- Lista per posto accreditato non a contratto (solventi)
- Lista per posto accreditato a contratto.
Per la strutturazione della lista costituiscono criteri in ordine prioritario:
- Data presentazione domanda
- Residenza comune di Solferino
- Costituiscono criteri d’esclusione:
- Diagnosi di demenza con disturbi del comportamento
- Patologie psichiatriche attive dell’età adulta
- Presenza di malattie infettive e/o contagiose in atto
- Problematiche non di pertinenza geriatrica e non compatibili con la vita di comunità.
La chiamata ad occupare il posto resosi libero avverrà secondo i criteri sopra indicati.